sabato 5 marzo 2011

"Il guardiano"


L'ampia mitologia al riguardo conferisce da sempre al drago il ruolo di guardiano di tesori.
   Nel caso dell'opera in questione, il testoro custodito dal drago e' il piu' prezioso che si possa immaginare; sotto i suoi minacciosi artigli, in un gesto di possesso e protezione, c'e' infatti raffigurato il “Grande Arcano ermetico”.
   Quest'ultimo e' una riproduzione di un'antica immagine di origine ignota presente in molti testi esoterici e che sommarizza i punti cruciali della filosofia fondata dal gia' menzionato Ermete Trismegisto.
   Per coloro che fossero interessati ad una dettagliata descrizione e spiegazione di questo Arcano, rimando alla lettura di “I Tarocchi” di Oswald Wirth.
   La coda del drago e' avvolta in un abbraccio protettivo e geloso, come per il Grande Arcano ermetico,   attorno alla colonna alla sinistra del drago. Essa reca sul capitello e alla sua base l'iscrizione di uno dei capisaldi dell'ermetismo. Si tratta ancora una volta della seconda tesi della Tabula Smaragdina del Grande Ermete, ma mentre ne “La chiave” abbiamo incontrato la forma abbreviata COME SOPRA, COSI' SOTTO, nel Guardiano l'iscrizione e' piu' estesa. La scelta di comporre l'iscrizione con l'utilizzo delle rune celtiche e' dettata dal voler rammentare che esiste un'unica verita', indipendentemente dall'epoca, dalla cultura o dalla religione.

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