sabato 5 marzo 2011

"Dentro e Fuori la Finestra"

   E' forse l'opera che meglio esprime l'illusorieta' del mondo fenomenico esterno, contrapposto alla ricchezza del mondo interiore.
   La finestra nel dipinto mostra una vista paesaggistica piacevole, la cui visione e' comunque limitata dalla cornice della finestra stessa. Quest'ultima da volutamente l'impressione di essere un quadro, piu' che una reale apertura. Al contrario, cio' che si trova all'interno della finestra e' molto piu' vivido e permette, non solo una visione del reale al di la' dell'illusione del mondo fenomenico, ma anche l'indicazione di una progressione dell'anima nel suo infinito percorso verso una sempre maggiore consapevolezza.
   Sotto la finestra, quindi piu' prossimo al mondo fenomenico esteriore, e' rappresentato un fauno, seduto su delle rocce, intento a suonare il flauto. Egli simboleggia il nostro passato legato, per motivi contingenti di sopravvivenza, agli istinti e ai bisogni primari animali. Il fauno incarna l'attaccamento ai sensi e di conseguenza il desiderio; infatti, quest'ultimo nasce spontaneamente, proprio dall'entrata in contatto con il mondo sensoriale. Questa brama sensuale che ha lungamente governato il destino dell'umanita' e' giunta al termine della sua utilita', semplicemente perche' non ha piu' motivo di esistere; l'anima umana sente di potersi distaccare senza remore dal mondo sensoriale, oramai consapevole di non dipendere piu' da esso per la propria sopravvivenza. La fine del ciclo ”animale” viene sottolineata dallo spesso manto di foglie autunnali che circonda il fauno.
   Alla destra del fauno e' rappresentato un angelo che mostra una pergamena. L'angelo volta le spalle al fauno e alla finestra e guarda l'osservatore incitandolo a seguire il suo stesso cammino. Ella si avvia verso un sentiero che abbandona l'autunno dell'era, ormai conclusa, dei sensi e, passando oltre la parete che incornicia la finestra (mondo fenomenico), si volge verso la nuova stagione di rinascita dell'anima. Li dove l'angelo e' diretto, la primavera e' sempre in boccio, in continua progressione verso la perfezione e parallela ad un'estate rigogliosa, a ricordare che ogni stadio della maturazione dell'anima porta i suoi frutti, mantenendo tuttavia la promessa di frutti a venire. La pergamena mostra una piccola parte del “Sermone sul Monte” (da Mat. 6:19 fino a 7:24), uno dei testi piu' significativi della civilta' umana. Benche' tutto il Sermone sul Monte sia di estrema bellezza ed importanza, lo stralcio mostrato dall'angelo e' quello, forse, piu' necessario ad una societa' costantemente affannata nella conquista di tutto cio' che e' materiale, nel raggiungimento del falso potere: oltremodo ossessionata dall'esterno e dal giudizio degli altri, e costantemente abbacinata da falsi profeti, gestori del mondo fenomenico.
   Il grande albero sfoggia una fioritura di fiori di ciliegio, simbolo caro sia all'esoterismo occidentale (fiore a cinque petali = quintessenza) che a quello orientale, infatti il fiore di ciliegio e' il simbolo del Bushi-do. Uno dei suoi rami sostiene una bambina angelo che, con sereno distacco, osserva il mondo al di sotto di se' e lascia cadere una manciata di fiori  sui capelli dell'angelo con la pergamena. Il piccolo angelo indica, con la caduta di fiori, un percorso preciso, dall'autunno del ciclo animale (il letto di foglie) in ascesi verso l'eterna primavera della consapevolezza dell'anima.
   Ad un livello piu' personale, l'albero e' la madre (l'artista stessa) che protegge e sostiene le sue due figlie (i due angeli sono infatti i ritratti delle due figlie dell'artista).
   Alla destra del dipinto e dietro il grande albero, si impone rigogliosa una foresta tropicale, destinazione finale dell'anima, ritorno all'Eden. Qui la vegetazione e la fauna sfoggiano i loro colori sgargianti a significare che il mondo sensoriale fenomenico (quello al di fuori della finestra dell'anima) impallidisce a confronto della bellezza e ricchezza del mondo interiore. Questo Eden esoterico, tuttavia, puo' essere incontrato solo da coloro che dedicano una cura attenta, costante e consapevole alla propria spiritualita'.

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